@ERROR

Assise 2018: quali proposte per il futuro dei giovani?
Le Assise 2018 di Confindustria si sono concluse con la stesura di un documento finale, “La visione e la proposta“, che presenta il piano organico di Politica economica che si propone di dare spunti e indirizzi alla politica italiana.

Le Assise 2018 di Confindustria si sono concluse con la stesura di un documento finale, “La visione e la proposta“, che presenta il piano organico di Politica economica che si propone di dare spunti e indirizzi alla politica italiana.

Il piano non solo dice cosa va fatto, ma anche come, con quali risorse, e con quali effetti sull’occupazione, la crescita, il debito pubblico, l’export.

Si rivolge a tre attori principali, Europa, imprese e istituzioni nazionali, che si devono porre l’impegno di realizzare le tre missioni indicati come fondamentali per il Paese:


Al fine di realizzare queste tre missioni sono state declinate 6 Azioni Prioritarie, che sono state poi dettagliate in un ulteriore report che ne precisa i presupposti logici, i contenuti e ne specifica il grado di complessità e il numero di soggetti coinvolti.


Le Azioni Prioritarie:

1) Italia più Semplice ed Efficiente, con rinnovata attenzione ai tempi di realizzazione delle cose che si decidono di fare.
2) Prepararsi al futuro: scuola, formazione, inclusione giovani per un più facile ingresso nel mondo del lavoro.
3) Un Paese sostenibile: investimenti assicurazione sul futuro nell’ottica di avere un Paese più competitivo e meglio connesso al suo interno e verso l’esterno.
4) L’impresa che cambia e si muove nel mondo accettando di aprire il capitale, di assumere competenze innovative, magari tra loro distanti per formazione o esperienza, di diventare eccellenti in ogni funzione aziendale, di affacciarsi su nuovi mercati.
5) Un fisco a supporto di investimenti e crescita e che premia le imprese che investono, assumono e innovano, diventando fattore di competitività per il Paese.
6) Europa miglior luogo per fare impresa e istituzione che semplifica la vita dei cittadini supportando lo sviluppo della conoscenza, della ricerca e dell’innovazione contribuendo altresì alla definizione di un quadro macroeconomico stabile.

Ad una, ad una, le azioni verranno riprese qui nel sito di Fondazione Nord Est al fine di avere un quadro più dettagliato di quali sono le proposte di intervento prioritarie secondo la classe imprenditoriale del Paese.


AZIONE 2 Prepararsi al futuro: scuola, formazione, inclusione giovani

La prima azione con cUi iniziamo questi brevi approfondimenti è quella che riguarda i giovani. Senza tener conto dell’ordine numerico delle azioni, infatti, ci è sembrato giusto partire subito con chi di futuro se ne dovrà occupare davvero.

L’innalzamento della crescita economica del Paese è possibile solo accrescendo la qualità e le competenze delle persone. Dalla maggiore autonomia delle scuole al rinnovamento delle Università, al potenziamento degli Istituti tecnici superiori (Its) all’alternanza scuola-lavoro, sono molti i suggerimenti del Piano rivolti ad adeguare i percorsi formativi utili ad aumentare le possibilità di trovare un’occupazione.

L’Azione 2 è composta da 3 focus principali:

-Scuole e Università più autonome per migliorare la qualità dell’istruzione

-Potenziare il sistema della formazione e la capacità formativa delle imprese per accrescere l’occupabilità e l’occupazione qualificata

-Favorire l’apertura delle imprese al lavoro straniero
Scuole e Università più autonome per migliorare la qualità dell’istruzione

Questo focus si concentra innanzitutto verso una maggiore autonomia delle scuole (nella definizione dei percorsi di istruzione, nel reclutamento del personale e nell’utilizzo delle risorse finanziarie è la direzione verso cui
muoversi alla luce delle esperienze estere di eccellenza), e in secondo luogo nel rinnovamento dell’Università ( con maggiore autonomia dal lato delle risorse si possono rendere i nostri atenei più internazionali attirando i migliori docenti e gli studenti più motivati, si possono potenziare i sistemi di prestiti e di borse di studio, rendere il trasferimento tecnologico una priorità e funzione chiave degli atenei con indirizzi scientifici).

Le proposte pratiche di intervento, secondo Confindustria sono: Sperimentare una piena autonomia didattico-organizzativa in 100 scuole; Rendere organico il rapporto università-imprese; Università più internazionali e con maggiore facoltà di scelta.

Soggetti interessati: MIUR, Ministero dello Sviluppo Economico (MISE), Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (MLPS).
Potenziare il sistema della formazione e la capacità formativa delle imprese per accrescere l’occupabilità e l’occupazione qualificata

È necessario investire maggiori risorse nei percorsi degli Istituti Tecnici Superiori (ITS) che già oggi sono di gran lunga il miglior canale in termini di occupabilità (oltre l’80 per cento dei diplomati lavora ad un anno dal titolo) perché rispondono ai fabbisogni di competenze manifatturiere e permettono alle stesse imprese di partecipare in modo significativo all’attività formativa. Si tratta, di fatto, del segmento più flessibile e business-oriented del sistema educativo italiano.
Allo stesso modo, l’alternanza scuola-lavoro consente alle imprese di intervenire nei processi formativi degli studenti, accompagnandoli in modo coerente e pro-attivo verso una effettiva occupabilità.
Solo con percorsi formativi adeguati è possibile aumentare il tasso di partecipazione al mercato del lavoro, necessario dati i trend demografici, ma anche invertire la tendenza di questi ultimi anni all’emigrazione, che in alcune aree del Paese è diventata vero e proprio spopolamento. Dalla fine degli anni novanta l’evoluzione della popolazione ha dato un contributo negativo alla crescita del PIL quantificabile, nel corso degli anni duemila, in quasi mezzo punto percentuale all’anno a causa di un progressivo invecchiamento, a cui si è sommata la caduta della fecondità.

Le proposte pratiche di intervento, secondo Confindustria sono: Avviare un Progetto Nazionale sull’Orientamento dei giovani; Rafforzare gli ITS; Filiera formativa e work up 4.0.

Soggetti interessati: MIUR, Ministero del Lavoro, Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro (ANPAL), Ministero dell’Interno, Rete delle pari opportunità, Istituto Nazionale di Previdenza Sociale (INPS), Fondi interprofessionali, Commissione di vigilanza sui fondi pensione (COVIP), Ministero dell’Economia, Agenzia delle Entrate.
Favorire l’apertura delle imprese al lavoro straniero

Il declino demografico è un fenomeno che interessa anche le altre economie avanzate, ma in Italia è nettamente più marcato. In altri contesti, da tempo, le politiche per la famiglia hanno cercato di contrastare la denatalità (come nel caso della Francia) e si è puntato in misura maggiore sui flussi migratori in ingresso. L’immigrazione, infatti, attenua gli squilibri derivanti dall’invecchiamento della popolazione grazie sia alla più giovane età sia alla maggiore fecondità degli stranieri. Pone però una serie di sfide, relative all’integrazione e alla qualità delle competenze delle persone, che vanno affrontate in modo adeguato, anche con iniziative straordinarie di formazione. Si può allora favorire un partenariato industriale per il co-sviluppo delle PMI europee e africane, incentivando la crescita delle imprese italiane sui mercati del continente africano, contribuire alla crescita del settore privato in Africa in collaborazione con i governi locali, realizzare programmi formativi per preparare gli immigrati a lavorare in Italia. Una più stretta collaborazione tre le PMI italiane e africane consentirebbe inoltre un utilizzo più proficuo dei fondi per la cooperazione in chiave di sviluppo industriale dell’Africa.

Le proposte pratiche di intervento, secondo Confindustria sono: Attrarre lavoro altamente qualificato dall’estero; Promuovere la formazione dei migranti;

Soggetti interessati: MEF, Ministero dell’Interno, Associazioni territoriali (per facilitare il match tra titolari di protezione internazionale e imprese per l’avvio di tirocini).



QUI il link alle schede dettagliate di questa e delle altre azioni.