Imprenditori allo specchio: le storie di chi ha fatto, fa e farà impresa a Nord Est - Andrea Tomat
Faccia a faccia con ANDREA TOMAT
Nome, data e luogo di nascita
Andrea Tomat 17.02.1957 Udine
Vuole raccontare qualcosa della sua famiglia? Ha figli? Cosa fanno e dove studiano?
È stato il corso di Economia Aziendale che mi ha portato in Veneto alla fine degli anni ‘70. Da Udine a Venezia, a Ca Foscari, dove ho conosciuto mia moglie Paola. Per cinque anni dopo la laurea sono andato in giro per lavoro all’estero e in Italia. Quando mi sono sposato ho scelto di vivere a Montebelluna, da dove veniva mia moglie e dove alla fine degli anni ’80 sono nati Gloria e Gianluca. Anche loro, attratti dagli studi economici, hanno scelto Ca Foscari dove si sono laureati qualche anno fa. Entrambi lavorano in Veneto. Gianluca dopo aver trascorso i primi due anni di lavoro in Francia mentre Gloria è in procinto di partire per un’esperienza all’estero dopo tre anni iniziali in regione.
Il Giovane “Andrea Tomat” nel 2018 farebbe ancora l’imprenditore nel Nord Est?
Certamente sì!
È vero, non è più il NE del miracolo, quello degli anni ’70 e ’80. Tuttavia pur con le difficoltà e le complessità che sono succedute ad una fase di sviluppo irripetibile, in queste terre si percepisce una pulsione immanente di intrapresa. Di sfide da raccogliere, di voglia di fare, esplorare sperimentare che scopri dietro ogni angolo in un succedersi senza fine di imprese grandi e piccole.
Uno stimolo che mi ha sempre attratto e che non finirà di sorprendermi mai.
Se non facesse l'imprenditore, farebbe…
Bella domanda! Mi piacciono le sfide e penso che la sfida più alta ora sia fare politica. Impegnarsi nell’attività che considero tra le più sfidanti in questo momento, gestire il bene comune. Questo soprattutto in un Paese che vive una fase di crisi cosi acuta dei modelli e dei sistemi della rappresentanza del cittadino e della società.
Ha una frase o un pensiero che la guida nel suo lavoro?
Il pensiero che mi segue costantemente nella giornata è come conseguire il migliore gioco di squadra. Mettere in campo competenze e motivazioni per esprimere il massimo delle potenzialità alle persone.
Considerando la sua esperienza, oggi per fare l’imprenditore serve… E quando ha iniziato lei?
Difficile sintetizzare in poche parole, ma se devo pensare a qualcosa che vale in qualsiasi settore e per qualsiasi dimensione mi viene da dire: intuito, visione, leadership e impegno. Penso siano valori alla base di qualsiasi successo imprenditoriale: ieri, oggi e domani.
Qual è stato, se ve n’è mai stato uno, il momento più difficile per lei nella sua carriera di imprenditore?
Credo che i momenti impegnativi siano una costante nella vita di ogni imprenditore. Certamente la crisi finanziaria del 2008 è stata una delle prove più dure e difficili che mai avremmo potuto immaginare. A dieci anni di distanza non ne siamo ancora completamente usciti.
Qual è l’esperienza che ha avuto nella sua vita di imprenditore che più le ha dato soddisfazione?
Cosi come i momenti impegnativi anche quelli di soddisfazione si susseguono per fortuna con una certa frequenza. Il momento di maggior soddisfazione è l’apprezzamento del consumatore per il prodotto che gli metti a disposizione, che ha acquistato. L’apprezzamento che ricevi ripaga del tanto lavoro fatto, delle prove e dei tentativi non andati a buon fine.
C’è stata una persona che è stata in grado di favorire, o al contrario di ostacolare, la sua carriera di imprenditore?
Di persone da cui ho imparato, che mi hanno insegnato e stimolato ad andare avanti per fortuna ce ne sono state tante.
Quali sono le prime 3 cose che fa al lavoro la mattina? E quali le ultime 3 la sera?
La cosa che faccio ogni mattina è prendere un caffè e fare un breve ripasso degli impegni del giorno con il mio staff personale.
La sera faccio un giro in azienda, sempre diverso, per salutare e accomiatare le persone alla fine della giornata con qualche rapido scambio per sapere com’è andata.
La qualità che le piace di più in un suo dipendente?
Più d’una: preparazione, prontezza, motivazione.
Il difetto che più la infastidisce nelle persone?
La mancanza di motivazione, l’indifferenza
Se lei dovesse raccontare la sua azienda con un film o con un libro quale sceglierebbe?
Any given sunday
Un sogno non realizzato?
Diventare una dei top tre mondiali