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Imprenditori allo specchio: le storie di chi ha fatto, fa e farà impresa a Nord Est - Alberto Baban
Faccia a Faccia con ALBERTO BABAN

Nome, data e luogo di nascita
Alberto Baban, Venezia, Dicembre ‘66



Vuole raccontare qualcosa della sua famiglia? Ha figli? Cosa fanno e dove studiano?
Sposato, un figlio dodicenne che ha appena finito la prima media in un collegio Salesiano a Mogliano. Spero possa studiare il più possibile laureandosi e magari facendo un’esperienza formativa all’estero. Il miglior investimento che penso si possa fare sui figli è quello di dargli l’opportunità di studiare e poi lasciarli liberi di decidere ciò che vorranno fare nella loro vita.

Il Giovane “Alberto Baban” nel 2018 farebbe ancora l’imprenditore nel Nord Est?
Assolutamente sì. Le opportunità e le soddisfazioni superano di gran lunga le difficoltà. È un lavoro complicato e di grande responsabilità ma in molti lo possono fare.

Se non facesse l'imprenditore, farebbe…
L’aspirante imprenditore.

Ha una frase o un pensiero che la guida nel suo lavoro?
La fortuna aiuta gli audaci ma la perseveranza paga i capaci. I risultati non arrivano subito e se semini bene, prima o poi raccogli. L’imprenditore è un impaziente che sa aspettare.

Considerando la sua esperienza, oggi per fare l’imprenditore serve…
Curiosità, passione, intuizione e una visione strategica. Serve raccogliere più informazioni possibili, essere disposti a continuare ad imparare e avere il coraggio di mettere in discussione le proprie certezze. Ascoltare gli altri. Grande capacità di organizzare e gestire i team operativi. Sapere selezionare ed investire sui propri collaboratori sollecitandoli ad aggiornare la loro formazione. Poi un po' di sana incoscienza, che sia limitata in modo da non mettere mai a rischio la propria impresa ma casomai la propria resa.

E quando ha iniziato lei?
Si dice sempre che era diverso. In realtà ho cominciato nei primi anni 2000 e le situazioni di contesto, i mercati, le tecnologie erano notoriamente diverse ma c’erano anche meno opportunità e internazionalizzare era un’impresa faraonica. Credo comunque che il nostro giudizio cambi con la maturità e l’esperienza e quindi nelle diversità bisogna sempre tener conto di chi le racconta e del suo percorso esperenziale. Se la vita ti ha riservato solo positività, diventi inevitabilmente ottimista. Se invece hai inciampato nelle tante difficoltà, sei un irreprensibile razionalista con una propensione per il fatalismo.

Qual è stato, se ve n’è mai stato uno, il momento più difficile per lei nella sua carriera di imprenditore?
Ho la capacità di rimuovere velocemente i cattivi ricordi. Un antidoto contro le ferite di momenti complicati che però nel tempo ti fanno diventare prudente. La mancanza di fiducia quando non sei ancora riuscito a dimostrare le tue capacità, tracolli di mercati, clienti infedeli, incassi mancati, collaboratori che vanno a lavorare per tuoi competitori, lo Stato invadente e a volte oppressivo e i suoi controllori e poi... non mi ricordo. Chi dice che non ha mai avuto momenti difficili non è sicuramente mai stato un imprenditore.

Qual è l’esperienza che ha avuto nella sua vita di imprenditore che più le ha dato soddisfazione?
Molte. Ho ancora molto da fare e quindi mi riservo di raccontarvi quale sarà quella da incorniciare.

C’è stata una persona che è stata in grado di favorire, o al contrario di ostacolare, la sua carriera di imprenditore?
No, come tanti Veneti imprenditori di prima generazione mi considero un self made man, nel bene e nel male. Ci sono state delle situazioni che mi hanno spinto a fare l’imprenditore o hanno sostenuto la mia convinzione nel continuare con questa attività. Una su tutte quando mi licenziarono da dipendente. Avevano ragione loro, faticavo a farmi comandare da chi non stimavo e non saprei dire se ero un cattivo dipendente o se i miei dirigenti non sapevano coinvolgermi per offrire al meglio le mie capacità.

Tra i suoi colleghi italiani o esteri, a cena con?
Elon Musk. Steve Jobs non è più disponibile.

Quali sono le prime 3 cose che fa al lavoro la mattina? E quali le ultime 3 la sera?
Quelle che fanno tutti e che sicuramente in parte negano. Guardo ossessivamente le email. Come se ogni dieci minuti potesse cambiare il mondo. All’inzio della mia attività non lo facevo, perchè non c’erano. Se qualcuno vi risponderà diversamnete, diffidate. Chi ha un’attività è purtroppo schiavo della contemporaneità e bulimico di novità.

La qualità che le piace di più in un suo dipendente?
La stima sincera che è l’opposto dell’invidia verso tutto e verso tutti. È la base per una sana ambizione. In realtà i dipendenti non dipendono da me ma è l’impresa che paga loro gli stipendi. Delle mie imprese mi considero azionista e amministratore. Rifuggo la parola “paron”. Non ho mai avuto una segretaria personale.

Il difetto che più la infastidisce nelle persone?
Più d’uno. Falsità, arroganza, presunzione.

Se lei dovesse raccontare la sua azienda con un film o con un libro quale sceglierebbe?
Non le rispondo per due motivi. Uno per non svelare la mia impreparazione e il secondo perchè mi considero in una seconda fase della mia vita imprenditoriale dove è tutto da scrivere.

Un sogno non realizzato?
Aver vissuto un periodo all’estero. Sono molto legato al posto dove sono nato ma avendo viaggiato molto, aver avuto la possibilità o forse solo la volontà di vivere con la mia famiglia in un posto con abitudini e gente diversa mi avrebbe sicuramente arricchito