I principali risultati del rapporto OCSE "Job Creation and Local Economic Development 2018" Preparing for the future of work
L’economia locale del Veneto sta subendo un processo di profonda trasformazione. Dopo la crisi del 2008 e, in particolare dal 2014, sono stati generati nuovi lavori, con un recupero costante, seppur basso, del livello di occupazione.

L’incremento sostanziale dell’occupazione si è registrato nel 2014 ed è dovuto soprattutto all’aumento del lavoro a tempo indeterminato, con il picco nel 2016. Il lavoro temporaneo continua comunque a sostenere il mercato del lavoro. La quota dei contratti tradizionali si è gradualmente erosa, sebbene nel 2017 questi rappresentassero l’85% dei posti di lavoro.
L’economia regionale ha subito anche un cambiamento strutturale, con un’espansione del settore dei servizi e una contrazione del settore manifatturiero. Molti lavoratori, che durante la crisi hanno perso il loro posto di lavoro nel settore manifatturiero, hanno trovato nuovi impieghi nel settore dei servizi.

Le condizioni di lavoro sembrano essere peggiorate, in quanto l’incremento del lavoro nel settore dei servizi nel periodo 2008-2017 è coinciso con un incremento del lavoro part-time. Nel 2008 il 15% dei lavoratori uomini e il 35% delle lavoratrici donne avevano un contratto part-time, nel 2017 le percentuali sono rispettivamente aumentate del 25% e 50% e in molti casi il contratto part-time non è stato volontario. In Veneto, per il 75% dei lavoratori uomini e per il 50% delle lavoratrici donne con un contratto di lavoro part-time la scelta non è stata volontaria. Questo significa che la maggior parte dei lavoratori uomini impiegati a tempo parziale avrebbero preferito avere un contratto full-time, ma sono stati costretti dalle condizioni del mercato del lavoro ad accettare lavori part-time.
L’incremento del lavoro non-standard (lavori a chiamata, pagamento con voucher), sono legati all’esigenza di flessibilità delle aziende, ma anche alla possibilità di poter così abbassare i costi del lavoro.
I cambiamenti nel settore della manifattura sono più acuti in alcune sub regioni e la crescita del settore dei servizi è vissuta principalmente in altre, ad esempio le aree metropolitane di Venezia e Padova.

Il calo più alto si è registrato a Treviso, provincia che ha uno dei più importanti settori manifatturieri nel Veneto. La transizione dall’industria ai servizi coincide con una riduzione dei lavori permanenti e un incremento di quelli temporanei. Questo è particolarmente vero per le sub regioni di Belluno, Treviso e Vicenza, le quali hanno avuto un settore manifatturiero sostanziale.
In sintesi la regione del Veneto nel periodo 2007-2017 ha subito inizialmente un calo del lavoro manifatturiero, durante la crisi finanziaria del 2008, e un successivo recupero dell’occupazione, a partire dal 2014, con la transizione verso il settore dei servizi.